Gli alieni sono tra noi (e gli piace l’arsenico) [www.ilpost.it]

Shared by Max Esagero a dire che Amedeo Balbi è uno dei migliori divulgatori scientifici in Italia? Come volevasi dimostrare, la NASA non ha annunciato di aver trovato la vita fuori della Terra. Ma la scoperta fatta dagli astrobiologi americani e r...

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Esagero a dire che Amedeo Balbi è uno dei migliori divulgatori scientifici in Italia?

Come volevasi dimostrare, la NASA non ha annunciato di aver trovato la vita fuori della Terra. Ma la scoperta fatta dagli astrobiologi americani e resa pubblica poco fa non è una cosa da poco. Volendo semplificare, potremmo dire che gli alieni potrebbero essere qui tra noi, sulla Terra.

Spieghiamo meglio. Finora si era sempre creduto che i mattoni con cui sono costruiti tutti gli organismi biologici sulla Terra fossero solo sei, gli elementi carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto, fosforo e zolfo: ovvero, i CHONPS, dall’acronimo che usano gli anglosassoni. Ma nel lago Mono, in California, i ricercatori hanno trovato un tipo di batterio che, se gli si cambia la “dieta”, sostituendo il fosforo con l’arsenico, non solo non muore, ma è in grado di usare l’elemento tossico come pezzo di ricambio. E, attenzione, non si tratta semplicemente di un processo esotico di metabolismo. No, il batterio usa proprio l’arsenico al posto del fosforo come elemento costruttivo.

Per capirci, il fosforo è un elemento essenziale delle catene del DNA e dell’RNA e delle proteine. Questa scoperta mostra quindi che è possibile, in assenza degli elementi che costituiscono la vita sulla Terra, fare ricorso a una biochimica di tipo diverso per sostenere i processi vitali. Un po’ come nei classici di fantascienza in cui si scoprivano forme di vita basate sul silicio invece che sul carbonio (per esempio gli Horta di Star Trek).

In definitiva, la scoperta è importante per due motivi. Il primo è che espande la definizione di vita, rendendola più flessibile e aumentando le probabilità di trovarla anche in ambienti che sarebbero stati prima ritenuti ostili. Ma, forse ancora più importante, perché potrebbe essere un indizio a favore di una teoria suggestiva: quella secondo cui, anche sulla nostra Terra, l’origine della vita non sarebbe stato un fenomeno univoco, ma si sarebbe addirittura ripetuta più volte in forme diverse. Non è ancora detto che questo sia il caso, ma potremmo prima o poi scoprire qui tra noi forme di vita basate su processi biochimici del tutto nuovi e diversi: una “biosfera ombra”, come è stata chiamata dal fisico Paul Davies.

Una scoperta del genere, se e quando sarà fatta, ci costringerebbe a concludere che, in un certo senso, gli alieni sono già tra noi.

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