Di quelle idee che bisognerebbe copiare

Un’esperienza di socialità e di collaborazione che sta gradualmente diffondendosi anche nelle nostre città: ecco cosa sono gli orti e giardini condivisi, degli appezzamenti di terreno spesso lasciati incolti e abbandonati per anni, che riprendono vita e tornano ad essere produttivi e rigogliosi grazie all’iniziativa spontanea dei cittadini.A differenza dei “tradizionali” giardini pubblici, gli orti e giardini condivisi vedono i cittadini protagonisti in prima persona: non solo nella veste di fruitori ma, soprattutto, in quella di creatori e di gestori. Il comune denominatore di queste iniziative è pertanto il loro indubbio valore sociale, che si concretizza nellacreazione autogestita di un nuovo spazio pubblico aperto a tutti, con il risultato di far entrare le persone in contatto tra loro e di favorire la collaborazione, il dialogo, lo sviluppo di attività all’aperto e il perseguimento di obiettivi condivisi. Nella realtà spesso dispersiva e anonima di una grande città, dove capita di conoscersi appena pur abitando a pochi metri gli uni dagli altri, non si tratta di un fatto di poco conto. Tanto più che la condivisione di uno spazio verde permette di riscoprire pratiche ambientali ed economiche improntate alla sostenibilità e al rispetto della natura.

via Zappata Romana: orti e giardini condivisi della capitale. Intervista ai promotori, Luca DEusebio e Silvia Cioli.

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