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Shared by Max Bravo Enrico...!!! In questi giorni sta girando su Facebook questo appello qui: “Secondo i sondaggi il 70% degli italiani non sa che il 12 e 13 giugno si voteranno i referendum. Questo significa che TU dovrai trovarne almeno 3, infor...

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Bravo Enrico…!!!

In questi giorni sta girando su Facebook questo appello qui:

“Secondo i sondaggi il 70% degli italiani non sa che il 12 e 13 giugno si voteranno i referendum. Questo significa che TU dovrai trovarne almeno 3, informarli e portarli a votare 4 Sì per bocciare la privatizzazione dell’acqua, il nucleare e il legittimo impedimento.”

Risultato: buona parte dei miei contatti sui socialnetwork ha ri-condiviso l’appello online. E nessuno di coloro che hanno l’hanno diffuso (ripeto, nessuno: ho controllato caso per caso) ha scritto, nei giorni seguenti, una cosa del tipo: “ok, ho convinto mia nonna e il mio vicino di casa”.

La mia impressione è che per molti sia bastato ripubblicare l’appello su Facebook o simili per illudersi di aver fatto qualcosa di realmente utile alla causa. Risultato: ci giriamo l’appello a vicenda, tra gente già informata.

Qualche tempo fa ci eravamo presi, meritandocela, l’accusa di essere “kamikaze vili” da Makkox: gente che di fronte al male berlusconiano è disposta a immolarsi ma non a lottare. Insomma, gente a cui pesa di più la fatica che la morte.

Makkox aveva ragione e all’epoca mi aveva ispirato un pensiero autocritico accessorio: oltre a essere kamikaze vili, siamo kamikaze pigri, cioè persone che, di fronte al male, producono reazioni più per scrupolo di coscienza (“con un click ho fatto la mia parte: sono a posto”) che per reale volontà (e speranza?) di cambiare.

Va a finire che la socialsfera nostrana, che pare trabocchi di fini analisti dei media, mi crolla su una semplice questione. E cioè che se anche la maggioranza degli utenti di Facebook andasse a votare ai referendum di giugno, il raggiungimento del quorum sarebbe lontano.
Forse è il caso di capirlo (e di capire che “fare cose in Rete” in questo paese significa ancora fare cose numericamente marginali, soprattutto a livello politico) e di agire di conseguenza, il che significa sporcarsi le mani con tutto quel pezzo di vita fuori dalla rete che tanto ci fa orrore.
Oppure non fare niente e non sperarci.

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