Che sia un anno che mi porti più attenzione alla quantità

Mentre i titoli dei giornali, dei siti di informazione e le bacheche dei social network sono monopolizzate dalla preoccupazione per le condizioni di salute di una singola persona, ci si dimentica che al mondo ci sono 60 conflitti in corso con 495 tra milizie, eserciti e gruppi tribali coinvolti [fonte], che in Sud Sudan ci sono oltre 100.000 rifugiati e si trovano quotidianamente fosse comuni con 100 corpi anonimi dentro [fonte], che 3 italiani su 10 sono a rischio povertà [fonte]. Che quasi 4 giovani su 10 sono senza lavoro [fonte] e che la metà di questi ha addirittura rinunciato a cercarlo.

Ci hanno sempre insegnato l’antitesi tra qualità e quantità, che bisogna scegliere tra il bello e il tanto, prediligendo il primo.

Nel 2014 vorrei ricordarmi un po’ di più di prestare attenzione alla quantità; di prepararmi  a tutte le cose spiacevoli che accadranno che saranno per me “qualitativamente” importanti perché mi coinvolgeranno direttamente cercando però di essere sensibile a tutte quelle che avranno a che fare con tantissime persone a me distanti; di cercare di coniugare la qualità e la quantità.

Voglio ricordare di camminare guardandomi la punta dei piedi e contemporaneamente l’orizzonte. Che tanto poi si inciampa lo stesso.

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